Caro papà, c’è da fare lo Stelvio e io mi sto cagando addosso….

Il mio avvicinamento a quel passo che sogno da anni lo sto vivendo non propriamente benissimo. Così per “stemperare” si fa per dire, la paura e l’attesa di Sabato ho pensato di scrivere una lettera a chi da qualche anno mi guarda e mi osserva dal cielo, ho pensato di scrivere a chi, se solo fosse ancora qui, mi avrebbe fatto compagnia lungo la salita che porta al paradiso. Non chiedetemi il perchè, non chiedetemi il senso, sò solo che mi aiuta a non farmi travolgere dalla paura e dalla tensione.

 

tornanti-dello-stelvio

 

-Caro papà, mancano solo 3 giorni a sabato e io, beh io mi sto cagando addosso. Non sò se sono pronto, non sò come sarà il tempo, non sò quanto freddo farà e tra le altre cose ho deciso anche di scalare sua Maestà con un pacco pignoni 11-28.

Vorrei che fossi ancora qui, vorrei che fossi con me sabato, intendo presente, intendo di fianco con la bici a darmi consigli a incitarmi, a dirmi quanto manca e a ricordarmi quando arriva il punto in cui dovrò necessariamente soffrire. Ieri sera ho letto per la milionesima volta i tuoi appunti sulla salita, mi sono venuti i brividi. Sono datati 26 Giugno 1981, io ancora neppure ero nato e tu salivi a 2750 metri per la quinta volta nella tua vita. Di tutto ciò che ho letto ho capito solo che dopo i primi chilometri superate le gallerie ci sarà uno dei punti più duri. Spero solo di non trovare neve (in parte annunciata) lungo la salita.

Ho pesanto che mi porterò dietro tutto l’abbigliamento possibile, poi in base alle sensazioni e al meto che troverò a Bormio deciderò cosa portare con me lungo quei 21 km di salita. In tanti mi hanno detto di non preoccuparmi e di godermi il viaggio ma tu sai come sono fatto, a me le vigilie un pochino logorano, mi fanno venire tante di quelle domande, tanti di quei dubbi, tante di quelle paure.

Cerco in certi momenti di non dare peso a tutti questi quesiti che navigano nella mia testa, a volte riesco a rilassarmi a pensare in positivo ed a immaginare come sarà questa nuova avventura, altre invece mi faccio prendere un po’ dal panico. Nei tuoi appunti c’è una pagina in cui scrivi in caratteri cubitali “NO PANICO” perchè il panico è il vero nemico, bisogna, cito testualmente, mettersi in testa che sarà faticosa ma non farsi prendere dal panico, perchè altrimenti salta tutto. Ci sto provando, ma forse sarebbe tutto più facile se fossi ancora qui, se fossi come detto, con me oggi, se fossi con me sabato.

Cercherò di stare più agile possibile ma sò che non sarà per nulla facile, sò che potrei non farcela, che potrei mollare dilaniato dal dolore alle gambe e con il cuore a scoppiare nel petto, quindi vecchio mio sabato butta più di un occhio giù, e se poi potessi chiedere al buon Dio di non fare nevicare te ne sarei grato. Spero di vederti in cima –

 

 

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