Dopo un meritato giorno di riposo, passato in quel di AcquaWorld tra terme e scivoli con la family, è arrivato il giorno di chiudere questo Festive.
A differenza dei tre giri precedenti, preparati in parte a “tavolino” per questa quarta e ultima uscita non avevo la più pallida idea di dove andare. Mentre consumo la colazione, penso rapidamente ad un posto dove poter arrivare, opto per un giro nel varesotto, magari con una visita alla salita del Piccolo Stelvio. Salto in sella alle 10.15, fuori l’ennesima giornata da spettacolo. Sole e neppure una nuvola in cielo e una temperatura tutto sommato più che accettabile per essere il 29 Dicembre. Penso che durante questo Festive il meteo sia stato un grande alleato, per fortuna aggiungerei. Non oso immaginare a come sarebbe stato tutto più complicato con la pioggia.
I primi colpi di pedale per uscire dalla città e spingere la bici verso la ciclabile del Villoresi fino a Lainate, poi superato il centro mi dirigo verso Saronno. La strada non è neppure così trafficata, e poco dopo Saronno, mi ritrovo dietro a due ciclisti che viaggiano spediti accodati tra loro, dandosi il cambio ogni 3 chilometri. Provo a prendere la scia, ma ammetto di aver avuto non qualche diffioltà a tenere il loro ritmo.
Superata Saronno e tutto un drittone fino a Tradate percorrendo la statale Varesina. Mi soprendo nel vedere che nonostante lo sforzo dei giorni precedenti la gamba sembra rispondere bene. A Tradate decido per un cambio di programma, capita spesso quando esco senza avere prestabilito una meta precedentemente. Dicevo, cambio di programma, niente Piccolo Stelvio, ma Castelsperio e Torba con i due rispettivi strappi e strappetti. Così in prossimità della rotonda del centro commerciale di Tradate prendo a sinistra e mi butto in picchiata lungo la discesa che porta a Lonate Ceppino.
Percorsa la discesa, dopo un breve tratto pianeggiante è tempo di salire e raggiungere Cairate. Prima dell’inzio dello strappo controllo i chilometri percorsi, sono 33, il che significa che alla fine di questo strappo avrò concluso questo Festive. Ironica questa cose che a dividermi dalla vittoria definitiva di questa emozionante sfida ci sia un tratto di strada in salita. Affronto questo sforzo al massimo della forza che ho, mi alzo sui pedali e spingo forte, un po’ come se siano gli ultimi due chilometri di un grande giro e non di un Festive.
Arrivato in cima mi scappa un mezzo sorriso. Ho finito, ho vinto questa sfida, l’ennesima di questo 2018. Che bella sensazione quando dopo tanta fatica ti godi un risultato che volevi ad ogni costo.
Arrivato a Cairate c’è un nuovo tratto di discesa, che porta fino a Castelseprio, per poi salire nuvamente fino Torba. Gente, anche in questo caso, posti davvero unici dove pedalare. Tra l’altro, arrivati a Torba si può visitare il monastero, patrimonio Unesco da qualche anno. Finita la seconda fatica di giornata ritorno sulla strada di casa attraversando un carinissimo abitato urbano chiamato le ceppine. Una volta rimesso la bici sulla statale Varesina prendo subito ottima velocità tanto da portarmi a passeggio un simpaticissimo signore che da dietro mi avvisa di essersi messo in scia urlandomi come il migliore dei capi ultras.
Sono finalmente ritornato a Saronno, ancora una dozzina di chilometri e sarò a casa, sempre percorrendo la ciclabile che costeggia il Villoresi.
Quella del Festive è stata una bellissima avventura che mi ha portato a conoscermi ancora meglio come amatore. E’ stata quella sfida in cui, per l’ennesima volta, ho avuto la riprova di quanto il ciclismo sia un sport in cui si può sempre migliorare, in cui si può sempre lottare e faticare per superare i propri limiti. E’ stata un’avventura divertente, emozionante e ovviamente molto faticosa, ma come sempre ne è valsa la pena.
Ora che sono arrivato ai saluti, mi sembra doveroso ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato durante questa sfida, un grazie a chi mi ha incoraggiato sui vari canali social. Grazie davvero di cuore.