Sono passate da poco le 18 di Martedì sera quando rientro con il resto della compagnia da una splendida gita sull’Etna, il tempo non sembra essere tra i migliori, nuvoloni neri si avvicinano minacciosi verso Avola. La gita sul vulcano è stata stancante ma spettacolare e anche utile per capire cosa mi aspetterà il giovedì successivo, quando salirò con la bici fino al rifiugio Sapienza.
Come dicevo il tempo non è tra i migliori per inforcare la bici ed uscire, ma secondo voi uno come me può forse tirarsi indietro. Ecco appunto.
Mi vesto con il body, cappellino Bello cyclist, casco e via che si parte. Uscito dalla via di casa imbocco subito la statale con l’intento di allungarmi fino a Siracusa. Le prime pedalate risentono dei chilometri fatti fino ad oggi, come se non bastasse un leggero vento contrario rallenta la mia corsa. Provo a spingere al bici con un pò più di forza lungo la statale superando il centro abitato di Cassibile, che alle 18.30 sembra somigliare a quello di Milano per auto e traffico.
Dopo qualche chilometro dopo il centro di Cassibile comincio ad avvertire le prime goccioline di pioggia. Non ci faccio caso continuando a spingere forte sui pedali, ma dopo pochi minuti sono costretto a girare la bici e riprendere la via di casa.
Mentre guido la specialissima (più simile ad un cancello) lungo la statale mi accorgo che le nuvole si sono indirizzate verso l’entroterra, l’orario per arrivare a Siracusa ormai è proibitivo, ma decido di deviare verso Fontane Bianche. Appena preso il bivio la strada prima scende di qualche metro e subito dopo sale decisa per circa 800 metri, con una pendenza che si avvicina all’8%, mi coglie quasi impreparato, tanto da dover alzarmi dal sellino e spingere forte sui pedali per superare lo strappo ad una velocità decente.
Dopo il piccolo strappo la strada rimane in piano per un paio di chilometri prima di scendere nuovamente verso il mare regalandomi un panorama magnifico sulla piccola caletta del paese. Al largo ci sono le barche dei pescatori, più lontane da queste alcuni discreti yatch. La spiaggia è ancora discretamente popolata nonostante l’orario, gli ombrelloni dei lidi sono ancora tutti aperti e i bar annessi a questi iniziano a preparare gli aperitivi. Il mio aperitivo è in sella ad una bici a scoprire nuove città, nuove strade, non mi alimenterò con cocktail e leccornie varie, io mi alimenterò a panorami ed emozioni, e ciò che ora sto vedendo soddisfa tutta la mia fame.
Come sempre il mare fa il resto, e lo fa nel migliore dei modi, lo fa entrandomi con il suo profumo nelle narici fino ad arrivare al cervello. Lo fa facendomi sentire il rumore delle onde, i suoni dei gabbiani che planano vicino l’acqua in cerca di cibo, lo fa con i colori. Fontane Bianche è una città molto turistica e al tempo stesso molto bella, la classica città da vacanze, fatta di casette basse con giardino, tutte o quasi con la vista sul mare. Le più belle hanno anche la fortuna di avere un accesso diretto alla spiaggia.Proseguo a pedalare, lasciando il paese e addentrandomi lungo una strada che costeggia campi dedicati al pascolo e a grandi distese di ulivi, dalla parte opposta posso però sempre scorgere con lo sguardo il mare.
Vorrei proseguire lungo questa strada deserta, perchè la curiosità di vedere dove porta è tanta, ma purtroppo si è fatto tardi, e devo, seppur contro voglia rientrare verso casa, percorrendo la stessa strada fatto fino a qui in senso contrario.
Mentre pedalo verso Avola mi prometto, una volta arrivato a casa di vedere con calma dove porta la via che ho appena attraversato, provando eventualmente a scrivere una traccia per il giorno seguente.
Una volta a casa i chilometri percorsi sono 45, con poco dislivello però, ma una soddisfazione sempre più grande.